Shein: sospetti di greenwashing sotto la lente in Italia
RomeL'agenzia antitrust italiana sta esaminando Shein per possibili dichiarazioni ingannevoli sui suoi sforzi ambientali. Il sito e l'app di Shein, gestiti da Infinite Styles Serves Co. Limited con sede a Dublino, attirano clienti con prezzi molto bassi. Anche se Shein ha avuto origine in Cina, ora la sua sede principale è a Singapore. L'azienda ha conquistato rapidamente il mercato della vendita al dettaglio producendo abbigliamento basato sulle tendenze del momento. Questa strategia permette una produzione e spedizione rapide di capi principalmente realizzati in Cina.
L'autorità dei consumatori italiana, AGCM, esprime preoccupazioni riguardo alle pratiche pubblicitarie di Shein, sostenendo che potrebbero ingannare il pubblico sull'impatto ambientale del marchio. Tra i principali punti critici troviamo:
- Riferimenti ingannevoli all'ambiente sul sito italiano di Shein.
- Immagini promozionali fuorvianti che trasmettono un'idea errata di sostenibilità.
- Informazioni sulla collezione "evoluShein" che suggeriscono riciclabilità senza prove concrete.
Accuse come queste evidenziano un problema diffuso in molti settori, dove le aziende fingono di essere ecologiche. Questa pubblicità ingannevole inganna le persone che vogliono fare scelte più sostenibili, complicando il vero progresso. Le aziende possono dichiararsi eco-sostenibili senza apportare reali miglioramenti, confondendo i consumatori che cercano di vivere in modo più responsabile.
Shein sotto esame per le sue pratiche di sostenibilità
I rapporti dell'AGCM evidenziano le difficoltà di Shein nel suo percorso verso la sostenibilità. Sebbene l'azienda dichiari di voler ridurre le emissioni di carbonio, i dati del 2022 e 2023 mostrano un aumento delle emissioni di gas serra. Shein si è impegnata a collaborare con l'indagine e a mantenere la trasparenza.
Sfide e Implicazioni per il Fast Fashion
Shein sta affrontando difficoltà in Europa, tra cui accuse di pratiche ambientali ingannevoli in Italia. In Regno Unito, ci sono oppositori all’idea che la compagnia possa entrare nella Borsa di Londra a causa di timori sugli impatti sui lavoratori e sull’ambiente. La moda veloce, come quella di Shein, provoca gravi problemi ambientali per via della rapida produzione e smaltimento dei capi, generando rifiuti e inquinamento.
Sempre più persone sono attente all'ambiente e, di conseguenza, le aziende di fast fashion sentono la necessità di ridurre effettivamente il loro impatto sulla natura. Queste aziende affrontano la sfida di mantenere i prezzi bassi pur diventando più ecologiche. Inoltre, c'è una crescente richiesta di trasparenza sui loro metodi di produzione. Le normative governative e il controllo pubblico potrebbero portare a una maggiore responsabilità da parte di queste aziende.
L'indagine dell'Italia potrebbe influenzare le normative per i consumatori e le aziende nel settore della moda veloce. Le affermazioni ingannevoli sull'ecosostenibilità danneggiano la fiducia e spingono le imprese verso pratiche realmente sostenibili. Con la crescente richiesta dei consumatori di maggior trasparenza, diventano necessarie più trasformazioni ecologiche nella moda veloce.
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