Il dramma del padre di Filippo Turetta: 'Parole fuori luogo per paura del suicidio di mio figlio
RomeNicola Turetta, padre di Filippo, si è scusato per le frasi dette a suo figlio durante la prima visita in carcere dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin. Durante un colloquio intercettato, Nicola aveva detto a Filippo di non essere un mafioso, un terrorista e di dover pensare a laurearsi.
Nicola ha spiegato al 'Corriere della Sera' che quelle parole erano dettate dalla disperazione e dalla paura che Filippo si suicidasse. In quei giorni, ci sono stati tre suicidi nel carcere di Montorio e la preoccupazione di Nicola era alta.
Nicola ha chiesto comprensione per le sue dichiarazioni, che lui stesso definisce "stupide". La famiglia, secondo lui, sta affrontando:
- Uno stress profondo
- Una gogna mediatica
- Il ritorno al lavoro
- Un altro figlio da sostenere
Nicola ha detto di aver lasciato casa per non aggravare la situazione della moglie Elisabetta e dell'altro figlio. Ha ribadito che Filippo ora è consapevole del crimine commesso e vuole scontare la sua pena senza speranze di sottrarsi alla responsabilità.
Nicola ha ammesso di non dormire più bene dopo la pubblicazione delle intercettazioni e prova molta vergogna per quelle frasi che, secondo lui, non dovrebbero essere mai dette, nemmeno per scherzo. Tuttavia, si trattava di un disperato tentativo di evitare che Filippo si suicidasse.
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