Giovane hacker siciliano fermato: collaborava con l'FBI e spiava 46 magistrati

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Di Torio Alleghi
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Schermo del computer con codice e emblema FBI.

RomeCarmelo Miano, un siciliano di 24 anni, è stato arrestato a Roma per aver hackerato il database del Ministero della Giustizia. Ha ottenuto l'accesso alle email di 46 magistrati, tra cui i procuratori di Napoli e Perugia. Durante le indagini, Miano ha offerto assistenza all'FBI e ad altre agenzie di sicurezza, secondo il suo legale.

L'avvocato di Miano, Gioacchino Genchi, sostiene che Miano non sia un criminale, ma un giovane curioso con grandi abilità informatiche. Genchi critica la sicurezza informatica del Ministero, definendola allarmante.

Ecco alcuni punti importanti:

  • Miano ha avuto accesso a informazioni riservate di tutte le procure italiane.
  • Le accuse includono la violazione di sistemi di sicurezza e la possibile vendita di dati sensibili.
  • Rischia fino a 30 anni di reclusione.

Nonostante le accuse, Miano avrebbe cercato solo informazioni che lo riguardavano, preoccupato per le indagini su di lui. La Procura di Napoli, però, ritiene che Miano avesse intenzioni di lucro, approfittando delle sue competenze per ottenere dati da vendere.

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