Julian Assange potrebbe tornare in Australia: speranze dai leader locali
RomeI leader australiani sperano che un accordo potrebbe permettere al fondatore di WikiLeaks Julian Assange di tornare in patria. Assange ha evitato l'estradizione negli Stati Uniti per oltre dieci anni. Ha vissuto per sette anni nell'ambasciata ecuadoriana a Londra e da cinque anni si trova nel carcere di Belmarsh. Durante questo periodo, il sostegno pubblico per lui è cresciuto in Australia.
Il Primo Ministro Anthony Albanese sta cercando di convincere gli Stati Uniti a interrompere il processo contro Assange sin dall'insediamento del suo governo nel 2022. Considera il caso di Assange un indicatore del suo potere di influenzare il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Albanese ha informato il Parlamento che Stephen Smith, Alto Commissario australiano nel Regno Unito, aveva viaggiato con Assange da Londra.
Il governo è consapevole che il cittadino australiano Julian Assange ha problemi legali negli Stati Uniti. Questo è un passo positivo, ma comprendiamo che queste questioni sono delicate e rilevanti. Indipendentemente da ciò che la gente pensa delle azioni di Assange, il caso si protrae da troppo tempo. Tenerlo in prigione non aiuta, e vogliamo che torni in Australia, ha dichiarato Albanese al Parlamento.
Il portavoce dell’opposizione per gli affari esteri, Simon Birmingham, ha accolto positivamente la conclusione del caso. Ha affermato sui social media che hanno sempre creduto di dover rispettare i sistemi giudiziari degli Stati Uniti e del Regno Unito. È contento che il signor Assange abbia scelto di dichiararsi colpevole, poiché ciò porrà finalmente fine a una lunga vicenda.
La famiglia di Julian Assange ha accolto positivamente la notizia. Sua madre Christine ha sottolineato l'importanza della diplomazia silenziosa, mentre suo padre John Shipton ha ringraziato i sostenitori di Assange e il Primo Ministro Albanese durante un'intervista radiofonica con l'Australian Broadcasting Corp.
Assange ha cercato di candidarsi al Senato australiano nel 2013 mentre si trovava nell'Ambasciata ecuadoriana. Era il candidato del WikiLeaks Party, un partito che ebbe vita breve. Ora sembra che potrebbe finalmente tornare in Australia.
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