Calenzano, manifestazione sindacale: 'Basta vittime sul lavoro'. Carabinieri controllano Sergen per 10 ore
RomeL'esplosione del 9 dicembre nel deposito Eni di Calenzano ha causato cinque morti e ventisei feriti, tre dei quali sono ancora in condizioni gravi. La procura di Prato ha rilevato la mancanza nel rispetto delle procedure di sicurezza. Carabinieri di Potenza hanno perquisito per dieci ore la sede della Sergen, azienda per cui lavoravano alcune delle vittime.
Oggi si è tenuto un presidio sindacale a Firenze per denunciare l'accaduto. Secondo Paola Sabatini del Cub Firenze, l'incidente era prevedibile a causa dell'elevato rischio dell'impianto. Alessandro Nannini dei Cobas ha espresso timore che il caso venga insabbiato, come è accaduto in casi precedenti. Dario Furnari (Usb) ha sottolineato il disastro ambientale causato.
Il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha chiesto di valutare la presenza del deposito vicino alle abitazioni. Anche il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha ricordato l'importanza di riconsiderare la sicurezza dell'impianto.
Vittime identificate:
- Vincenzo Martinelli, autotrasportatore 51enne di Napoli
- Carmelo Corso, 57 anni di Prato
- Gerardo Pepe, 46 anni, nato in Germania
- Franco Cirielli, 46 anni di Matera
- Davide Baronti, 49 anni di Bientina
I carabinieri indagano per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
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