Esplosione al deposito Eni: scoperto il punto critico di fuoriuscita dei vapori

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Di Fedele Bello
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Deposito Eni danneggiato con punto di perdita di vapore visibile.

RomeLa Procura di Prato ha fatto progressi nell'inchiesta sull'esplosione al deposito di carburanti Eni di Calenzano avvenuta il 9 dicembre. Cinque lavoratori hanno perso la vita. I magistrati hanno identificato il punto di uscita dei vapori di carburante che ha causato l'esplosione. Gli investigatori ipotizzano reati di omicidio colposo plurimo e altri legati alla sicurezza sul lavoro. Non ci sono indagati al momento.

Durante un nuovo sopralluogo, consulenti e magistrati hanno raccolto ulteriori dati. L'inchiesta si concentra su errori umani e allarmi ignorati. Ecco le aziende coinvolte nelle perquisizioni:

  • Eni
  • Sergen
  • Bt Trasporti

Alla Bt Trasporti lavorava Vincenzo Martinelli, uno degli autotrasportatori morti. Una lettera di Uil trasporti Toscana a Eni, datata maggio scorso, aveva già segnalato problemi al sistema di recupero dei vapori. Un video dell'esplosione mostra il momento critico in cui una nube di vapore si è formata, seguita dall'esplosione. Sono stati sequestrati i cellulari di due operai per ricostruire gli eventi. Il lavoro continua a ritmi elevati per evitare ulteriori rischi.

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