Nuovo studio: truffe e bugie nei social media politici

Tempo di lettura: 2 minuti
Di Giovanni Dosa
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False informazioni che si diffondono nelle pubblicità politiche sui social media.

RomeNuova ricerca di Jennifer Stromer-Galley dell'Istituto per la Democrazia, il Giornalismo e la Cittadinanza dell'Università di Syracuse rivela che le pubblicità politiche sui social media spesso contengono informazioni false e truffe. Lo studio ha analizzato oltre 2.200 gruppi su Facebook e Instagram che hanno pubblicato annunci sui candidati presidenziali da settembre a maggio. Questi annunci sono costati quasi 19 milioni di dollari e sono stati visti oltre 1 miliardo di volte.

Scoperte Principali:

  • Sia gli annunci di destra che quelli di sinistra hanno puntato maggiormente sugli elettori più anziani.
  • Gli annunci di destra si sono rivolti principalmente agli uomini, mentre quelli progressisti hanno preso di mira le donne.
  • I gruppi conservatori hanno acquistato più annunci rispetto a quelli progressisti.
  • L'immigrazione è stata la questione principale negli annunci di destra, mentre l'economia ha dominato quelli progressisti.

Advertisements di Meta Diffondono False Informazioni, Inclusi Video e Audio Fake

Meta, l'azienda proprietaria di Facebook, ha pubblicato dati preoccupanti: molte inserzioni contenevano informazioni false. Alcune utilizzavano persino video e audio contraffatti. Ad esempio, circolavano video falsi di celebrità che piangevano durante un discorso della ex First Lady Melania Trump. Stromer-Galley ha evidenziato che affermazioni false su criminalità urbana e immigrazione erano comuni.

Le ricerche hanno rivelato che alcuni gruppi che pubblicano questi annunci erano più interessati a rubare informazioni finanziarie degli utenti che a supportare un candidato. Il team di Stromer-Galley, collaborando con Neo4j, ha scoperto che molte delle pagine avevano gli stessi creatori o pubblicavano annunci quasi identici. Quando Facebook eliminava una pagina, ne appariva presto un'altra.

Gli annunci truffaldini spesso vendevano articoli legati a Trump, come bandiere, cappelli, striscioni e monete, e alcuni promuovevano falsi schemi di investimento. Un gruppo, il Liberty Defender Group, pubblicizzava una bandiera di Trump gratuita per ottenere le informazioni delle carte di credito degli utenti. Le email inviate a loro non ricevevano risposta e il loro numero di telefono risultava non disponibile. Uno dei loro siti web ora vende dispositivi che affermano di migliorare l'efficienza energetica domestica, allontanandosi dalla politica.

La campagna di Trump non ha alcun legame con questa rete e non ha risposto alla richiesta di un commento.

Gli studi della Syracuse si concentrano su Meta, poiché altre aziende come Twitter e TikTok non rendono pubblici i loro dati. Per questo motivo, non conosciamo l'effettiva portata della disinformazione e delle truffe che si diffondono sui social media.

Questo studio evidenzia la necessità di normative più rigide sui social media. Senza tali regole, le persone possono essere facilmente ingannate da informazioni false. I responsabili delle politiche e le aziende dei social media devono collaborare per rendere i contenuti più chiari e combattere la disinformazione. Al contempo, gli utenti dovrebbero essere attenti e pensare criticamente a ciò che leggono online.

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