Nuovo studio: l'intelligenza artificiale svela tratti evolutivi femminili trascurati nei Birdwing butterflies
RomeRicercatori dell'Università di Essex stanno utilizzando l'intelligenza artificiale per studiare l'evoluzione delle farfalle. I loro risultati arricchiscono il dibattito tra Charles Darwin e Alfred Russel Wallace su come evolvono i maschi e le femmine delle farfalle. Darwin riteneva che i maschi mostrassero maggiore variabilità perché le femmine selezionavano i compagni in base all'aspetto, mentre Wallace era convinto che la selezione naturale influenzasse entrambi i sessi in egual misura.
Per lungo tempo, gli scienziati hanno studiato prevalentemente animali maschi, perché le loro differenze sono più visibili. Gli animali femmine, che mostrano cambiamenti meno appariscenti, sono stati meno analizzati. La dottoressa Jennifer Hoyal Cuthill e il suo team hanno utilizzato l'apprendimento automatico per esaminare oltre 16.000 farfalle birdwing, sia maschi che femmine. Queste farfalle si trovano nel Sud-Est Asiatico e nell'Australasia. Lo studio, pubblicato su Communications Biology, ha coinvolto il Museo di Storia Naturale e l'istituto di ricerca sull'IA Cross Labs, Cross Compass.
Aspetti principali dello studio:
- Dati su 16.000 farfalle Birdwing
- Esame delle differenze visive tra farfalle maschio e femmina
- Analisi di forma, colore e pattern delle ali
Questo studio rappresenta la prima ricerca sulle differenze visive tra maschi e femmine di Farfalle Birdwing. Queste farfalle sono state selezionate per l'evidente variabilità e importanza dei colori e dei disegni delle ali tra i sessi. La dottoressa Hoyal Cuthill ha affermato che l'apprendimento automatico ci permette ora di esaminare importanti questioni evolutive su larga scala.
La ricerca ha rivelato che i maschi delle farfalle presentano in genere forme e motivi più vistosi. Questo sostegno la teoria di Darwin secondo cui le femmine scelgono i compagni basandosi su queste differenze nei maschi. Tuttavia, lo studio ha anche osservato alcuni tratti differenti nelle farfalle femmine, confermando l'idea di Wallace secondo cui la selezione naturale incoraggia la varietà tra le femmine.
La dott.ssa Hoyal Cuthill ha osservato che i modelli identificati sia da Darwin che da Wallace erano presenti nelle farfalle. Mentre i maschi mostravano notevoli differenze nell'aspetto, come previsto da Darwin, le femmine esibivano una varietà di apparenze, in linea con le idee di Wallace.
Lo studio ha rivelato che sia i maschi che le femmine delle farfalle contribuiscono alla varietà della specie. I maschi spesso presentano forme, colori e schemi vistosi. Tuttavia, a volte le femmine di farfalla mostrano una diversità ancora più marcata rispetto ai maschi.
Ritrovamenti chiave:
- I maschi mostrano forme e motivi distinti, sostenendo la selezione sessuale
- Le femmine mostrano variazioni sottili, sostenendo la selezione naturale
- Sia i maschi sia le femmine contribuiscono alla diversità
Le farfalle del genere Troides sono tra le più affascinanti al mondo, secondo la dottoressa Hoyal Cuthill. Un recente studio ci aiuta a comprendere meglio le varietà a rischio di estinzione e mette in luce l'importanza del processo di selezione sessuale nella loro evoluzione.
Lo studio impiega il machine learning per rispondere a vecchi interrogativi della scienza evolutiva. Questa tecnologia permette di osservare quanto evoluzione e variazione avvengano in diversi gruppi di organismi viventi.
La ricerca rivela che le teorie di Darwin e Wallace sono entrambe corrette in modi distinti. Le variazioni nei papilioni sono ampiamente influenzate dal sesso. Il machine learning ha evidenziato come sia i maschi che le femmine siano cruciali per la biodiversità, offrendo nuove prospettive alla scienza evolutiva.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1038/s42003-024-06376-2e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Jennifer F. Hoyal Cuthill, Nicholas Guttenberg, Blanca Huertas. Male and female contributions to diversity among birdwing butterfly images. Communications Biology, 2024; 7 (1) DOI: 10.1038/s42003-024-06376-2Condividi questo articolo