Scimmie e scrittura: l'impresa impossibile di riprodurre Shakespeare nell'universo attuale
RomeIl Teorema della Scimmia Infinita postula che, con tempo illimitato, una scimmia che batte a caso su una tastiera potrebbe eventualmente scrivere tutte le opere di Shakespeare. Tuttavia, uno studio recente indica che è estremamente improbabile che ciò avvenga entro la durata prevista dell'universo. I ricercatori Stephen Woodcock e Jay Falletta dell'Università della Tecnologia di Sydney hanno esaminato questa teoria e sostengono che il concetto di infinito non si adatta ai limiti del nostro universo.
Probabilità di Risultati Straordinari
Lo studio analizza la probabilità di alcuni risultati considerando vari fattori: una scimmia che scrive, circa 200.000 scimmie nel mondo, una durata stimata dell'universo di 10^100 anni, e una tastiera con 30 tasti, che include tutte le lettere dell’alfabeto inglese e la punteggiatura.
I risultati indicano che un scimmia ha una probabilità bassa, circa il 5%, di digitare casualmente parole brevi come "banane" durante la sua vita. Tuttavia, è praticamente impossibile che riesca a scrivere tutte le opere di Shakespeare casualmente entro la durata dell'universo.
Questo studio ha implicazioni ampie. Dimostra quanto sia difficile prevedere risultati in sistemi con limiti fisici, anche quando contraddizioni logiche suggeriscono possibili esiti. La ricerca ci invita a riconsiderare la nostra percezione delle risorse illimitate e dei modelli teorici, sottolineando la differenza tra probabilità matematiche e situazioni reali.
L'esperimento ci spinge a riflettere su cosa siano veramente la creatività e la casualità. Ci invita a considerare ciò che è necessario per imitare la creatività umana. A differenza della casualità, la creatività di solito implica scopo e conoscenza, elementi che non possono derivare solo dalla fortuna.
Mentre entriamo nell'era dell'IA, è essenziale riflettere su come le macchine generino contenuti. L'intelligenza artificiale generativa, che è piuttosto complessa, utilizza ampie raccolte di dati e algoritmi, e non semplicemente il caso. Questo ci spinge a considerare le differenze tra contenuti creati dalle macchine e scritti realizzati da esseri umani.
Lo studio mette in luce come le situazioni nel mondo reale possano essere molto diverse dai problemi di probabilità teorica, anche considerando le limitazioni dell'universo.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1016/j.fraope.2024.100171e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Stephen Woodcock, Jay Falletta. A numerical evaluation of the Finite Monkeys Theorem. Franklin Open, 2024; 100171 DOI: 10.1016/j.fraope.2024.100171Condividi questo articolo