Cassazione ordina nuovo processo d'appello per il giovane che uccise il padre violento per difendere la madre
RomeLa Cassazione ha ordinato un nuovo processo d'appello per Alex Pompa, il giovane che nell'aprile 2020 uccise il padre a Collegno (Torino) per difendere la madre durante una violenta lite familiare. Pompa, che oggi ha preso il cognome della madre (Cotoia), era stato assolto in primo grado per legittima difesa. Tuttavia, la Corte d'Assise d'Appello di Torino lo ha condannato a sei anni e due mesi di reclusione nel dicembre 2023.
I giudici d'appello hanno deciso di inviare gli atti in procura per falsa testimonianza, mettendo in discussione le dichiarazioni della madre e del fratello di Alex. La sentenza di secondo grado si è concentrata sul numero di coltellate inflitte al padre, ben trentaquattro, con sei coltelli diversi. Secondo i magistrati, questo non può essere considerato solo un atto di difesa disperata.
Il Procuratore Generale ha chiesto un nuovo processo, evidenziando la necessità di una motivazione rafforzata dato il ribaltamento rispetto alla prima sentenza. Nelle motivazioni della condanna, i magistrati hanno sottolineato che i colpi erano principalmente diretti alla “regione dorsale” e c'è stata una “reiterazione”, indicando una condotta aggressiva.
Secondo i giudici d'appello, i presupposti essenziali della legittima difesa sono:
- Un'aggressione ingiusta
- Una reazione legittima
- Proporzione tra difesa e offesa
Nel caso di Alex, questi requisiti non erano soddisfatti secondo la corte.
Condividi questo articolo